IRENE VANNI
Come se fosse ieri
FABBRI LIFE15 x 21 cm
pp. 328
cartonato
Euro 12,90
Aprile 2013
“Erano bastate poche note e poche luci sul palco per
tornare indietro. I Duran Duran erano tornati lì a loro
volta, per farle ballare ancora sotto la luna, per incitarle a
sognare, o forse per smettere di sognare e vivere davvero.”
Un’irresistibile combinazione di ironia, sensualità,
nostalgia e voglia di vivere.
Nel 1987, dopo intere giornate passate a sognare davanti a
Videomusic,quattro ragazzine decidono di scappare di casa per andare
al concerto dei Duran Duran. Venticinque anni sono rimaste in tre:
Laura, cinica rockettara con la disperata necessità di trovare un lavoro
e - se proprio non se ne può fare a meno - un uomo, ma che valga la
pena di una storia; Simona, grigia e nevrotica insegnante di latino
irrimediabilmente legata a un professore ancora più grigio, che fa
l’amore con lei a orari fissi per poi rincasare dalla moglie; Cinzia, ex
ragazzina viziata, ex moglie viziata e ora quarantenne rifatta e
abbandonata, che si consola fra le braccia di un giovane
accompagnatore. Certo, le loro vite non sono come se le erano
immaginate, ma un nuovo concerto dei Duran Duran e la promessa
fatta a Manuela -scomparsa da poco per una grave malattia - di
portarci la figlia adolescentesono l’occasione per trovarsi ancora una
volta insieme e scoprire che forse non tutto è perduto. In un
pomeriggio d’estate, con le note di All you need is now nella testa,
basta una corsa in collina a piedi nudi per ritrovare un pizzico della
follia dei quindici anni, ribaltare certezze e buttare allegramente
all’aria una vita in cui non ci si riconosce più,tanto che il concerto può
diventare un semplice pretesto per architettare un nuovo inizio.Perché
tutto quello di cui hai bisogno è qui, adesso.
Una donna muore di cancro e lascia un marito, una figlia e tre amiche
che debbono ritrovarsi. Ma è davvero lei o l'altra il deus ex machina
che prevede e provvede?
Lascio a voi lettori la risposta a questa domanda. E anche a quella su chi sia "l'altra".
Intanto vi dico che il romanzo è ben scritto, si lascia leggere con piacere e dona tanti sorrisi. Se non risate.
A
dimostrazione che, più di un genere, un periodo, una trama, è la
bravura dell'autore a decidere se il libro vale oppure no. E' vero che
io personalemente non mi sono mai posta dei limiti. Nè apro un tomo con
pregiudizi di qualsiasi natura. Ma le aspettative è difficile metterle a
tacere.
Dai
racconti che avevo letto di Irene, avevo un'idea di come scrive, quindi
la mia fiducia era ben riposta per dei motivi fondati.
Questo romanzo è stata la prova che il mio intuito non aveva fallito. Anzi.
Non voglio raccontarvi troppo, quindi non vi dirò come giungono alla
loro crescita, ma sappiate che tutti i personaggi principali, ovvero
anche Federica e Sauro, oltre alle tre amiche, imparano qualcosa da
questo cammino insieme. C'è un dono per tutti.
Beh
certo da amante dei romance forse dovrei proprio bacchettare la Vanni
per tutte quelle battutine. In realtà sono i punti in cui altro che
sorriso, mi ha strappato proprio una risata. Come non ghignare nel
ritrovarsi con lo stesso pensiero?
Irene è riuscita a farmi digerire anche le ripetizioni. Di solito non le
amo per niente. Sono state il motivo di tante mie bocciature di romanzi
di vario genere. Ma le sue sono funzionali. Portano il lettore dove
l'autrice vuole, come un mantra, o un ritornello... o una litania.
Molto interessanti anche le scene sessuali. Qualcuna propriamente erotica, qualcuna sexy, ma tutte sensuali, fanno quasi innamorare degli uomini coinvolti. Beh forse non di tutti via. Di certo è molto conturbante il meccanico. Anche se, a dirla tutta, a me ha rubato il cuore il fotografo. E dire che non ha ruoli da seduttore, nessuna scena in cui mostra davvero tutto il suo fascino. Ma conquista la sua simpatia e ... beh non è che posso raccontarvi tutto!
Molto interessanti anche le scene sessuali. Qualcuna propriamente erotica, qualcuna sexy, ma tutte sensuali, fanno quasi innamorare degli uomini coinvolti. Beh forse non di tutti via. Di certo è molto conturbante il meccanico. Anche se, a dirla tutta, a me ha rubato il cuore il fotografo. E dire che non ha ruoli da seduttore, nessuna scena in cui mostra davvero tutto il suo fascino. Ma conquista la sua simpatia e ... beh non è che posso raccontarvi tutto!
Dicevo
che ognuno cresce e impara qualcosa. Di sè prima che degli altri. O
forse dopo, va beh. Non ha importanza. Comunque esce rafforzato. In
grado di affrontare la vita; di buttare via la zavorra per riprendere a
volare e a credere in un sogno.
Da
sole, con un nuovo amore, nella speranza di conquistare cuori o
infrangerli, tutte e tre sapranno quale mondo vogliono conquistare e
troveranno in loro stesse la forza e i mezzi.
Tutto bene quel che finisce bene? Beh in un certo senso sì. In fondo "il lieto fine non è necessario, ma è divertente".
IRENE VANNI, giornalista e critica musicale, è curatrice di “Horror Magazine” e ha scritto articoli e racconti per numerose riviste e
antologie. Nel 2010 è uscito il suo romanzo I musicanti degli elementi (Delos Books). Il suo blog è: irenevanni.blogspot.com
Grazie infinite Libera!
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