Roma 40 dC. Destino d'amore di ADELE VIERI CASTELLANO
Trama
40 d.C., Città di Roma, Gaio Giulio Cesare Germanico,
Caligola, Imperatore.Marco Quinto Rufo è l’uomo più potente di Roma, secondo
solo all’imperatore, Livia Urgulanilla ha un passato da dimenticare. Lui è un
uomo temprato dalla foresta germanica, bello e forte che non conosce paura né
limiti. Lei è un’aristocratica raffinata e altezzosa il cui destino è già
scritto. Ma il dio Fato decide altrimenti e quando Rufo la porta via con sé non
immagina lontanamente le conseguenze del suo gesto. Roma non è la Provincia
dove tutto, incluso rapire una donna, è concesso. E anche se Caligola in
persona decide di concedergliela, possederne il cuore sarà la più ardua e
temeraria delle sue imprese. E Livia saprà donare il cuore a un uomo spietato
che non esita davanti a nulla, se non a quello che sente per lei? Il primo
romanzo di una trilogia che vi porterà in uno dei periodi storici più
affascinanti del nostro passato; una storia che vi catturerà fin dalle prime
pagine e alla fine ne rimarrete conquistati.
Recensione
Immersi nella peccaminosa e bollente atmosfera seguiamo le
gesta del legato Marco Rufo Quinto
mentre cerca di conquistare Livia Urgulanilla, con in accompagnamento una
seconda storia: la riconquista da parte di Lucio, amico fraterno del
protagonista, del cuore di Turia, sorella di Marco.
Parliamo della corte imperiale di Caligola, quindi intrighi,
amori, lussuria e veleni la fanno da padroni, insieme alla follia dell’imperatore
stesso. Il Divino Cesare si sente Onnipotente e non risparmia nessuno. E’
storia, lo sanno tutti, ma Adele riesce a farcelo respirare, leggendo le sue
parole, come se fossimo lì, anche noi in quel sole d’agosto, che sembra tanto
quello di oggi.
Ormai sapete che sono una lettrice onnivora e quindi ho
sempre bisogno di un libro tra le mani, ma un’autrice che riesce a farmi
dimenticare il caldo, anche se lo sento e lo leggo, non posso che reputarla
brava. Non contesto mai le scelte narrative, quindi non mi soffermerò su quanto
l’autrice ci faccia soffrire prima che i protagonisti giungano ad ammettere la
loro passione, però debbo dire che i due comprimari mi hanno intenerita ancora
di più. Lucio e Turia vivono un amore che ha dovuto superare delusioni e
difficoltà, dolore e abbandono. Nulla è più difficile che ridare la fiducia
alla persona amata e la Castellano riesce, attraverso le loro vicende e i loro
dialoghi, a imprimerlo anche nel cuore del lettore.
Non vedo l’ora di leggere dell’amore tra Giulia e Aquilato,
ma non vi dico chi sono, per saperlo
dovrete leggere questo romanzo… e il prossimo. Allora vi parlerò anche di come
si possa superare lo shock di aver perso tutto e non voler più vivere.
Le stelline sono quattro su cinque perché i termini latini,
necessari lo so, mi hanno disturbata un po’, ma dopotutto è anche vero che
volendo leggere libri colti bisogna essere preparati a ricerche e pronti ad
imparare.
A me questo libro è piaciuto molto, sia per la storia che per lo stile della scrittura. Non mi hanno disturbato i termini latini e la necessaria ricerca del significato, visto che non lo ricordo, anzi...
RispondiEliminaQuello che mi ha disturbato è che non quagliano prima!!!
Io gli attribuisco quattro stelline...
Con tutte queste recensioni positive, con Lulli e Libby che mi continuano a rompere con Leggilo! Leggilo! Devo per forza farlo...anche se in questo periodo prediligo i Suspense Contemporanei, alle Terme mercoledì porto con me Rufo...dopo tutto un romano alle Terme è adatto! Non trovate? ^^
RispondiEliminaLibera, grazie della bella recensione, sono davvero onorata di apparire nelle pagine del tuo blog!! Ti abbraccio con affetto!!!
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