Oggi in questo mio salottino virtuale ho l'onore di ospitare una persona speciale, un'autrice italiana molto brava, una rosa nostra: Roberta Ciuffi.
Come ben sapete, visto che tra noi lettrici romance è famosissima, Roberta è romana e scrive da tanti anni, pubblicando con varie case editrici, tra cui Mondadori, Leggereditore e Harlequin.
Se avete curiosità da approfondire potrete visitare
A marzo, per la collana Classic dei romanzi Mondadori da edicola, esce un suo romanzo: Tra le tue braccia. In anteprima Roberta ha accettato di parlarcene. Secondo me la sua bravura si evince già da queste quattro chiacchiere.
Un saluto a tutte le amiche lettrici. Sono qui per
presentarvi il mio ultimo romanzo, un medievale ambientato nell’Italia Centrale
nell’XI secolo.
Il titolo, scelto
dopo molte indecisioni, me l’ha suggerito la protagonista stessa. Bianca, figlia
meno amata di suo padre, mandata al convento per una colpa non sua, usata come
pedina di un gioco dinastico, rapita in un momento di follia... dove può
trovare un po’ di conforto, di sicurezza, se non tra le braccia robuste di un
uomo?
Non che la cosa sia così semplice, naturalmente. Eric
Buatere è un ex-mercenario, ora finalmente in possesso di un feudo. Ha un
carattere determinato e calcolatore, non certo propenso ad abbandonarsi alle
emozioni. Quella ragazza per lui può rappresentare la distruzione di un sogno...
o la realizzazione di uno che non aveva mai neppure immaginato.
Mi ha appassionato molto scrivere questo romanzo: tanto che,
se verrà apprezzato, vorrei farne il primo di una trilogia.
Un aspetto interessante del medievale è che ci pone di
fronte a una realtà molto cruda, abbinata a elementi che sembrano creati per
farci sognare. Dame e castelli, guerrieri volitivi e fanciulle contese... E
dall’altro lato, situazioni molto estreme, difficilmente immaginabili nell’800
in cui ho ambientato tante delle mie storie. Questo era un aspetto che mi
stuzzicava. Un altro, è la terribile confusione che regnava nella nostra
penisola a quei tempi. L’Italia nel medioevo doveva essere davvero un
territorio multiculturale! Gruppi d’origine italica, germanica, normanna si
contendevano il paese, mescolando le loro lingue, i nomi, le usanze.
È davvero un periodo affascinante, ma anche difficoltoso da
maneggiare. Bisogna fermarsi a valutare ogni affermazione, ogni descrizione.
Cosa far mangiare ai personaggi, che stoffe indossare, o che fili usare per il
ricamo, ad esempio, perché tutto quello che a noi oggi sembra comune, se
guardiamo a circa mille anni fa viene rimesso in discussione. L’incertezza mi
bloccava di continuo. Ho fatto decine di controlli, mentre buttavo giù la prima
stesura, e poi li ho rifatti da capo a ogni rilettura, perché venivo colta dal
dubbio di non aver già controllato! Spero che non mi sia sfuggita qualche
sciocchezza, ma in caso chiedo perdono in anticipo!
Un’altra difficoltà per me è costituita dalle scene
d’azione. Parlando sinceramente: io sono una signora da scrivania, le risse non
fanno per me! L’ultima volta che ho alzato le mani contro qualcuno avevo 13
anni, e lui era un ragazzino della stessa età che se l’era presa con il mio
fratello minore. Ci siamo rotolati a terra pestandoci a vicenda, ma questo è
stato il culmine delle mie attività come combattente da strada.
Perciò, quando devo gestire una scena d’azione per prima
cosa vado nel pallone e decido che non ci riuscirò mai. Dopodiché cerco di
calmarmi, chiudo gli occhi e comincio a visualizzare gli eventi. Avete presente
quei film sui videogiochi in cui c’è il tizio con il casco in testa, immerso
nella simulazione di una battaglia? Ecco, io faccio lo stesso. Agito la mano
armata di spada cercando di calcolarne il movimento, m’immagino issata su un
cavallo che si scaglia contro un gruppo di nemici, mimo la rovinosa caduta a
terra... fino a un certo punto, naturalmente. Mi metto al posto di un
combattente, poi dell’altro, e perfino del cavallo che a quel punto deve
scartare da un lato... o forse dall’altro?
A occhi chiusi l’immedesimazione diventa più facile. In
fondo è un modo molto comodo di vivere l’avventura. Per il resto... non
staccatemi dalla mia scrivania! O meglio, dal mio computer. Mi è necessario
come l’aria che respiro!
Roberta Ciuffi mette in palio una copia del suo niovo romanzo per tutte le lettrici del blog che vorranno commentare questo post e diffondere la notizia.
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