Adele Vieri CastellanoIL GIOCO DELL’INGANNO
In libreria dal 31 ottobre - €10 (ebook – data da definirsi)
Venezia, 1796. Lorenza, la giovane figlia del barone Marianin, sa che la attende un matrimonio senza amore e vuole concedersi un’ultima giornata di libertà tra le calli invase dalla folla colorata e festante del Carnevale. Bellissima e spavalda, non sa che la frenesia e la confusione nascondono grandi pericoli per una ragazza sola e sta per essere vittima della violenza di due uomini mascherati. Ma in suo soccorso arriva la più fosca e sinistra delle maschere: la baùta. Chiunque si nasconda dietro quel volto di cartapesta, ha negli occhi e nella voce il fascino della notte che è insieme rifugio dei briganti e covo delle stelle. Aristocratico o spia, la baùta non vuole rivelare il suo nome, trincerandosi dietro la sua fermezza elegante e decisa. Lorenza sa che non riuscirà a dimenticarlo, senza immaginare che poco tempo la separa dall’incontrarlo di nuovo… L’uomo misterioso è un’ombra tra le ombre che si muovono nella fitta rete di inganni della politica veneziana, in cui Lorenza sarà presto coinvolta in un crescendo di rivelazioni fatali e infuocata passione.
Napoleone, Venezia, l'Oriente... tanti elementi di grande magnificenza in questo romanzo. Il barocco pervade ogni riga e ci porta a sognare in grande.
Le parti storiche sono molto ben curate: sembra davvero di essere stati là, con i veneziani, ad arrabbiarsi con i lungimiranti e piangere con tutti loro.
Due protagonisti testardi e volitivi, entrambi alle prese con una certa ritrattazione dei loro ideali, fino a mettere in discussioni quelle convinzioni che li hanno portati ad essere ciò che sono. Fino a quel momento.
L'amore, vero protagonista indiscusso del libro, rende questo un perfetto romance, e diventa determinante nella storia quasi quanto Napoleone!
Un altro pregio della Castellano sono le scene di amore (o anche solo di passione). Che sia un abbraccio romantico, una carezza tenera, un bacio casto o una notte sensuale, la fantasia erotica dei personaggi, e dell'autrice, è sempre focosa senza diventare scabrosa.
Lo stile fluido e l'italiano corretto, che ultimamente non è più un dato di fatto, con lei sono una certezza e una gioia per l'intelletto del lettore.
Finita la lista dei pregi, passiamo ai difetti. In realtà uno solo.
La perfezione è un'utopia e per altro anche noiosa, quindi un piccolo neo ci vuole, così l'autrice potrà continuare a migliorarsi.
In verità è un difettuccio che avevo riscontrato anche nel primo romanzo, poi curato e fatto sparire con Aquilato: il ritmo lento nella narrazione. Di nuovo quando si tratta di descrivere l'ambiente o la psicologia dei personaggi il raccontare della voce narrante diventa un po' statico e mette una sorta di freno alla lettura.
Nulla che non potrà essere curato con una maggiore quantità di azione e passione... come abbiamo visto che l'autrice sa fare!